Una delle particolarità del nostro percorso è la possibilità di conoscere fin da subito le docenti che accompagneranno gli allievi nel percorso scolastico: una cosa non da poco, per i genitori che stanno affrontando la difficile scelta su presso quale istituto iscrivere il proprio figlio/a.
Rispetto alla Scuola Primaria S.Umiltà di Faenza, per il prossimo anno scolastico, ovvero la 1^ elementare del 2023/2024 che inizierà il percorso a settembre, maestra Eugenia e maestra Cecilia saranno le insegnanti prevalenti. Infatti, la nostra scuola elementare utilizza un modello stellare che tanto è apprezzato da famiglie e dai bambini: un insegnate prevalente e diversi specialisti che accompagnano il percorso per una crescita in tutte le competenze: inglese, sport, musica, arte.
“Da piccola avevo una maestra attenta, empatica, entusiasta. Così ho capito che anche io volevo essere insegnante”
“Credo che il desiderio di diventare insegnante e la successiva decisione di iscrivermi alla facoltà di Scienze della Formazione Primaria sia cresciuta e maturata insieme a me;” afferma Eugenia, “ero una bambina molto timida ma questo non ha impedito alla mia maestra di vedere le mie peculiarità facendo risaltare le mie predisposizioni, aiutandomi nella crescita, rassicurandomi, sostenendomi e standomi accanto. Guardandomi indietro mi rendo conto di quanto sia fondamentale il ruolo della maestra nella crescita dei bambini: un’insegnante attenta, empatica, entusiasta e competente fa senz’altro la differenza. Crescendo ho quindi capito di voler essere per i miei alunni ciò che la mia maestra Sabrina è stata per me.”
Anche Cecilia riporta l’esperienza di quando era una piccola studentessa. “Ho manifestato curiosità verso il mestiere dell’insegnante fin da piccola quando osservavo la mia mamma, anche lei maestra, preparare le lezioni e correggere i compiti. Con il tempo l’interesse nei confronti di questo lavoro è aumentato; mi piaceva sedermi vicino a lei e aiutarla come meglio potevo, mi faceva sentire capace e importante. Crescendo, si sono verificate situazioni in cui dovevo spiegare argomenti complicati ad alcune compagne di classe e ho scoperto di essere portata, avendo anche molta pazienza e comprensione nei confronti di chi si trovava in difficoltà.
“Ho chiare quali sono le buone metodologie per un apprendimento significativo dei più piccoli.”
“Penso che il segreto sia non smettere di imparare,” continua Maestra Cecilia, “porsi dubbi, domande e mettersi in discussione, rimanendo aperti al dialogo e al confronto con gli altri. Un aspetto particolarmente di mio interesse e che ricordo dagli anni degli studi riguarda le buone metodologie da applicare per rendere l’apprendimento del bambino significativo.”
Per Eugenia sia lo studio passato che quello quotidiano è fondamentale per la preparazione riguardo alle discipline di insegnamento ma anche relativamente alla didattica ed agli aspetti pedagogici e psicologici che entrano sempre in gioco nella quotidianità della classe. “Fortemente formativi sono anche stati i tanti anni che ho speso a far volontariato in parrocchia, con il catechismo e l’Oratorio: mi hanno insegnato tanto nell’organizzare, nello spiegare, nel gestire e nel dare a ciascuno lo stesso valore e la stessa attenzione.”
“La meta è chiara, ma il percorso con i bambini deve essere adattato di volta in volta alle circostanze.”
Uno dei temi principali trattati durante gli Open Day riguardano le modalità di apprendimento. “Credo che non esista un metodo applicabile per tutti i bambini e per tutte le classi per il raggiungimento delle competenze”, spiega Eugenia; “Il compito dell’insegnante è prima di tutto cercare di conoscere il carattere, l’indole e le attitudini di ogni bambino ed essere, allo stesso tempo, sensibile alle dinamiche che si possono instaurare in classe. Accompagnare dunque ogni alunno, perchè la meta è certamente definita e riconoscibile, ma il percorso per raggiungerla può e deve essere, di volta in volta, adattato alle circostanze.”
Cecilia conferma la necessità di un ambiente sereno per accompagnare i più piccoli nell’apprendimento delle competenze base. ” I bimbi devono sentirsi liberi di esprimersi e di sbagliare senza giudizi. Una volta creato il giusto clima sarà possibile proporre al bambino attività individuali e di gruppo, prima concrete e poi via via più astratte, affinché si metta in gioco per acquisire le competenze richieste.”
“In classe tenere alti i livelli di curiosità e interesse. Grande attenzione al tono di voce che usiamo.”
“In classe faccio particolare attenzione a mantenere alto il livello di curiosità e di interesse circa l’argomento che stiamo trattando.” spiega Cecilia. “Inoltre, cerco di controllare anche la partecipazione degli alunni e di captare se c’è qualcuno che è rimasto indietro e non sta seguendo i ragionamenti. Un altro aspetto da tenere in considerazione è il tono di voce, sia dell’insegnante sia dei bambini, che va certamente modulato a seconda dei momenti, anche se non sempre è così scontato.
Aggiunge Eugenia: “Un clima sereno, accogliente e di grande collaborazione penso che sia ideale per permettere ai bambini di apprendere e mettersi in gioco senza paura: devono intervenire, esprimere le proprie opinioni, raccontare le loro esperienze, sentirsi ascoltati ed apprezzati. Questa è una delle cose a cui tengo maggiormente e su cui cerco di lavorare ogni giorno con tutta la classe e singolarmente con ogni bambino.”
“Dialogo, collaborazione e complicità le parole chiave con i genitori”
Conclude Eugenia rispetto al rapporto con le famiglie: “Dialogo, collaborazione e complicità, sono per me le parole chiave per spiegare quello che credo debba essere il rapporto fra insegnanti e genitori.
Dialogo per conoscersi e comprendersi; collaborazione per il raggiungimento dell’obiettivo comune che non può che essere il bene del bambino e anche un po’ di complicità, essenziale per creare un rapporto solido e proficuo.”
L’importanza del rapporto con le famiglie sottolineata anche da Cecilia: “Credo che il rapporto con i genitori sia fondamentale per rendere il percorso di apprendimento del bambino sereno. Solo attraverso la collaborazione con le famiglie è possibile comprendere a fondo la situazione reale che sta vivendo un alunno, soprattutto nei momenti di difficoltà. Organizzando frequenti momenti di dialogo e confronto si può riuscire a concordare modalità di azione in continuità tra la scuola e la famiglia per il bene del bambino.”
Per maggiori informazioni sulla nostra scuola Primaria di Faenza partecipa all’Open Day