Progetto Educativo d’Istituto

Il nostro progetto educativo

Identità della scuola: missione e progetto educativo di istituto

Le Scuole Paritarie Fondazione Marri – S.Umiltà svolgono una funzione pubblica, al pari delle scuole statali, garantendo, con la loro presenza, il pluralismo culturale ed educativo. La formazione della persona viene perseguita grazie alla intera comunità educante formata dai docenti, guidati dal Coordinatore delle Attività didattiche e dal Coordinatore Pedagogico, e dai genitori, che concorrono al raggiungimento dell’obiettivo interagendo positivamente, nel rispetto dei ruoli. La scuola non è riservata ai soli cattolici, ma si apre a tutti coloro che ne condividono la proposta educativa resa esplicita nel Progetto Educativo d’Istituto.



La nostra missione


Essere scuola


La scuola è il luogo privilegiato di formazione integrale attraverso l’assimilazione critica della cultura. E’ una istituzione in cui i giovani sono resi capaci di aprirsi progressivamente alla realtà e di formarsi una determinata concezione della vita. La scuola non implica soltanto una scelta di valori culturali, ma anche una scelta di valori di vita che devono essere presenti in maniera concreta e operante. Da qui nasce la necessità che la scuola metta a confronto il proprio programma formativo, i contenuti, i metodi, con la visione della realtà a cui si ispira e dalla quale tutto nella scuola dipende. Non può esistere una scelta che non faccia riferimento a una visione, per quanto confusa possa essere, della realtà. Ogni visione della vita si fonda infatti su una determinata scala di valori in cui si crede, e che dà agli insegnanti, agli adulti, ad ognuno in qualsiasi ruolo sia, l’autorità per educare.


Non va dimenticato che nella scuola si istruisce per educare, cioè per costruire l’uomo dal di dentro, per liberarlo dai condizionamenti che potrebbero impedirgli di vivere pienamente da uomo. Una cultura fine a se stessa non porterebbe a nulla, per questo la scuola deve partire da un progetto educativo rivolto alla promozione totale della persona. Proprio per questo la scuola deve costituirsi come una comunità nella quale i valori sono mediati da rapporti interpersonali autentici tra i diversi membri che la compongono, e dall’adesione non solo individuale, ma collettiva e comunitaria della realtà a cui la scuola si ispira.


Essere scuola cattolica


Ciò che definisce la scuola cattolica è il suo riferirsi alla concezione cristiana della realtà. Di questa concezione Gesù Cristo è il centro. Nel progetto educativa della scuola cattolica Cristo è il fondamento: Egli ci mostra il senso dell’esistenza e abilita l’uomo a vivere, cioè a pensare, volere, agire secondo il Vangelo. E’ proprio nel riferimento chiaro e condiviso da tutti i membri della comunità scolastica sia pure in grado diverso alla visione cristiana che la scuola è cattolica perché i principi evangelici diventano per noi norme educative, motivazioni interiori e, insieme, mete finali. Alla luce di ciò il ruolo della scuola cattolica è quello di fare sintesi tra cultura e fede – sintesi tra fede e vita.

La scuola cattolica, aiutando gli alunni a realizzare la sintesi tra fede e cultura attraverso l’insegnamento, muove da una concezione profonda del sapere in quanto tale; essa non vuole in alcun modo distogliere l’insegnamento dall’obiettivo che gli è proprio nell’educazione scolastica. In questo contesto si coltivano le singole discipline nel pieno rispetto del metodo peculiare di ciascuna. Sarebbe quindi sbagliato considerare le discipline scolastiche come semplici ausiliarie della fede o come mezzi utilizzabili per fini apologetici. Esse permettono di apprendere tecniche, conoscenze, metodi intellettuali, attitudini morali e sociali che consentano all’alunno di sviluppare la sua personalità e di inserirsi quale membro attivo della comunità umana. Presentano infatti non soltanto un sapere da acquisire ma anche valori da assimilare, ed in particolare verità da scoprire. Gli insegnanti nella scuola si trovano quindi nella miglior condizione per avviare gli alunni all’approfondimento della fede, alla ricerca stessa della fede, prospettiva all’interno della quale ogni sapere deve essere confrontato.


Poiché la scuola considera il sapere umano come una verità da scoprire, nella misura in cui le varie materie sono coltivate e presentate come espressione dello spirito umano, che in piena libertà e responsabilità ricerca il vero, esse sono già in qualche modo cristiane, dal momento che il riconoscimento della verità orienta l’uomo alla ricerca della verità totale. Gli insegnanti quindi, preparati nella propria disciplina e che possiedono anche la fede cristiana, trasmettono all’alunno il senso di ciò che insegnano e lo conducono, al di là delle parole, al cuore della verità totale. il raggiungimento di questo intento specifico della scuola cattolica dipende quindi non tanto dalle materie o dai programmi quanto principalmente dalle persone che in essa operano.

L’azione specifica della scuola cattolica acquista il suo senso nella missione ecclesiale se vive in collegamento con le varie istituzioni educative, quali la famiglia, le comunità cristiane parrocchiali, le associazioni culturali e sportive, ecc. Non va però dimenticato che numerose altre sfere sociali costituiscono in molteplici forme una fonte di informazione e di partecipazione culturale. Di fronte a questa cosiddetta “scuola parallela” si impone la presenza attiva della scuola, che attraverso una educazione sistematica e critica prepari i giovani a scelte libere e coscienti di fronte ai messaggi offerti dagli strumenti di comunicazione sociale. Occorre insegnare loro a sottoporre tali messaggi ad un personale giudizio critico e a ordinarli in buone sintesi e integrarli nella loro cultura umana e cristiana.



Il progetto educativo di istituto


– Scuola per la persona e scuola delle persone, ovvero – unicità e originalità della persona dell’alunno, portatore di diritti e di esigenze di significato, che va sostenuto ed aiutato a divenire responsabile della propria formazione – consapevolezza del docente come interlocutore accogliente e preparato, impegnato a promuovere l’integralità della persona in tutte le sue dimensioni, in continua ricerca ed in costante formazione – centralità della famiglia come comunità viva all’interno della scuola, presenza incisiva e collaborativa nella condivisione del progetto educativo

– Il centro dell’agire educativo: la relazione interpersonale, ovvero – l’educazione come cosa del cuore, che accade attraverso l’ascolto attento e il dialogo, nella tensione ad affermare l’altro come un bene in se stesso – la scuola come palestra di relazioni personali positive, nella ricerca di soluzioni condivise, in vista della costruzione di una società concorde e solidale – la scuola come comunità che promuove la dimensione relazionale della persona, educando al reciproco riconoscimento, al rispetto e alla valorizzazione delle diversità, nella vita di classe e di istituto, e all’interno della società civile.


– Finalità dell’agire educativo ovvero – educazione integrale della persona, volta ad aiutare il giovane a consolidare la propria identità, favorendone la piena realizzazione – educazione alla ricerca del significato della vita, per poter scoprire il mistero del proprio essere e della realtà – educazione al pensiero critico, come capacità di scelta libera e responsabile – educazione alla valorizzazione della ricchezza delle diversità culturali, per una società fondata sull’incontro e sul dialogo – educazione all’utilizzo responsabile delle tecnologie, volta a far conoscere nuovi linguaggi e nuove opportunità per una comunicazione consapevole e rispettosa