La scuola dell’infanzia è il primo approccio all’educazione formale per una famiglia e per i piccoli. All’interno del nostro istituto spendiamo particolare attenzione a questi primi anni di insegnamento del bambino co-progettando – insieme al coordinamento didattico, il corpo docenti e le famiglie – il percorso di crescita dei bambini della fascia 3-5 anni.
Fra gli aspetti più importanti è la scelta di due percorsi paralleli ed entrambi validi per la crescita di bimbi, ovvero l’inserimento in una classe omogenea o eterogenea. Approfondiamo con Federica, Monica e Sabrina, insegnanti della scuola dell’infanzia S.Umiltà le differenze e le opportunità fra queste esperienze.
Sezioni omogenee ed eterogenee: di cosa si tratta?
“La sezione omogenea“, introduce Sabrina, “è composta da un gruppo di bambini e bambine della stessa età ” ; continua Monica: “Ciò comporta organizzazione di linguaggi, tempi, spazi, routine ed esperienze in linea di massima comuni e adatti a tutti i bambini pur rispettando i tempi e le peculiarità di ciascuno di essi.” “Per la mia esperienza”, spiega Federica, “in una classe omogenea i passi avanti vengono fatti tutti insieme e la didattica viene programmata solo ed esclusivamente sui bisogni e sugli obiettivi attesi per quell’età”
Parallelamente all’omogenea nella nostra scuola è possibile scegliere un percorso eterogeneo dove sono presenti bambini di fasce di età diverse, di 3-4-5 anni. Monica si occupa specificatamente di sezioni eterogenee: “In una classe eterogenea l’organizzazione la strutturazione della vita all’interno della sezione sarà diversificata in alcuni momenti, per soddisfare e rispondere alle esigenze di ogni età, e comune a tutti in altri momenti, come per esempio durante le routine, il gioco libero e diverse esperienze anche all’aperto. In questa realtà il peer tutoring, ovvero l’insegnamento tra pari, è una grande risorsa dove a trarre vantaggio sono sia i bambini più piccoli che i più grandi.”
“Scegliere sulla base delle caratteristiche del bambino e di ciò che i genitori prediligono per la sua crescita”
Ma quale scegliere? La risposta è suggerita da maestra Federica: “La scuola dell’infanzia, per i bambini che non hanno ancora frequentato il nido, diviene il primo luogo non familiare nel quale saranno accolti, per questo il momento dell’inserimento e dell’accoglienza gioca un ruolo fondamentale. La scelta fra classe omogenea ed eterogenea deve dipendere dalle caratteristiche del singolo bambino e del percorso che prediligono attuare i genitori. “
“La mia attenzione quotidiana è quell’accoglienza che coinvolge i bambini”
Aldilà del tipo di percorso, ciò che definisce il valore di un percorso didattico è l’ambiente educativo creato dall’insegnante. Sabrina racconta che “la prima attenzione quotidiana sia l’accoglienza che coinvolge sia i bambini che le famiglie: un saluto ed un sorriso allietano la giornata!! Un altro momento significativo è il circle time: un momento in cui i bambini/e sono seduti in cerchio e così si inizia la giornata raccontandoci piccoli eventi vissuti a casa, mangiando la frutta, facendo il calendario e, perchè no, leggendo un libro che se portato da casa acquista un valore magico.”
“Osservare, ascoltare accogliere: portare i bambini in uno stato di ben-essere”
Per Monica la parola attenzione è altrettanto essenziale. “Attenzione all’osservazione, all’ascolto, all’accoglienza di ogni bambino e della sua famiglia nella sua unicità. Attenzione alle relazioni e alle emozioni dei bambini per vivere in uno stato di ben-essere a scuola che pone le basi per il suo sviluppo armonico e la sua crescita.”
“Voglio essere per i bimbi un punto di riferimento. Fare e agire sono essenziali per un apprendimento significativo”
Federica vuole essere per i bambini un punto di riferimento. ” Penso sia essenziale aver cura di ogni loro bisogno e prestare attenzione ad ogni più piccola cosa, che piccola in realtà non è. Inoltre, penso sia importante costruire costantemente un ambiente sereno all’interno del quale il bambino é libero di potersi esprimere e di poter fare esperienze di vita concrete. Credo infatti che il fare e l’agire siano essenziali per strutturare un apprendimento significativo e, in questo senso, anche l’errore gioca un ruolo importante; per questo non va giudicato ma anzi, premiato e incoraggiato e diviene un punto di partenza. Anche il rapporto con le famiglie diviene fondamentale per rendere il percorso di crescita e di apprendimento del bambino sereno e coerente. Grazie alla collaborazione con i genitori è possibile comprendere un’eventuale situazione di difficoltà e strutturare insieme linee e strategie educative comuni mirate al superamento di esse.