In Borgo a Faenza, in vicolo Sant’Antonino 4 nei locali della parrocchia c’è una succursale del nostro istituto: la scuola Sacro Cuore. Si tratta di un asilo nido e una scuola dell’Infanzia fondata oltre cento anni fa, da sedici anni parte della Fondazione Marri-S.Umiltà. Annalisa Bartolotti, Marina Zoli e Francesca Commodi sono le tre maestre che curano la didattica dei bimbi nella fascia 3-5 anni.
Da quanto tempo esiste la scuola di S.Antonino, in Borgo a Faenza, e da quali necessità è nata?
La Scuola dell’Infanzia “S.Antonino” nasce nel lontano 1906, come ricreatorio festivo. Curiosità è che fu inaugurata il 26 agosto con la benedizione di Papa Pio X: questo per dire dell’importanza che sempre ha avuto questa struttura come presidio educativo nel territorio del Borgo. Durante la Prima Guerra Mondiale divenne un asilo per i profughi di guerra e solo terminato il conflitto tornò ad essere ricreatorio. Poi, in seguito, la struttura è diventata un Asilo Infantile gestito dalla comunità parrocchiale. Nell’anno scolastico 2000/01 venne riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione Scuola Materna Paritaria e pochi anni più tardi, nel 2004/2005 è entrata a far parte della Fondazione Marri- S.Umiltà.
Chi cura la didattica e quali tipo di attività si svolgono?
Sulla sezione sono presenti tre insegnanti e due assistenti, a cui si affiancano settimanalmente gli specialisti di Inglese, Motoria, Musica ed Atelier e per l’ultimo anno le maestre della scuola primaria per il laboratorio di pregrafismo. Vi è poi una coordinatrice pedagogica, una coordinatore didattico e una consulente psico-educativa.
La scuola ha una sezione eterogenea:cosa significa?
Attualmente la scuola dell’infanzia è formata da due sezioni eterogenee dai 3 ai 6 anni. Questo significa che convivono assieme piccoli di età diverse durante tutta la giornata. E’ una proposta non scontata in cui crediamo e che presenta diversi aspetti educativi positivi.
Per far capire cosa significa educare in una classe eterogenea può essere utile ricordare le esperienze vissute nei cortili quando i genitori erano piccoli e che la maggior parte delle persone ricorda come un momento positivo della propria infanzia. Lì si incontravano bambini di età differenti, si creavano ruoli diversi a seconda della diversa maturità, con una forte spinta all’autonomia personale e alla capacità di crescere in relazione con “il diverso”. Inoltre, era un’ottima occasione di avere “fratelli e sorelle maggiori” per chi era figlio unico.
La classe eterogenea richiama questo genere di esperienza: il rapporto tra i piccoli e grandi è prezioso e questi ultimi diventano i primi maestri dei piccoli. Inoltre gli inserimenti sono più veloci, perchè i bimbi di 3 anni vedono i grandi tranquilli e sicuri in un ambiente che conoscono.
Infine, un ultimo aspetto positivo, è che è difficile che anche i bimbi più timidi rimangano isolati, perchè in una sezione eterogenea puoi fare amicizia con bimbi di età diverse, la classe è dinamica e, quindi, e ci sono quindi più input e opportunità relazionali.
Vi è inoltre una sezione di micronido, bambini dai 12 ai 36 mesi, con posti privati e posti convenzionati con il comune.
Da quali ambienti è composta la scuola?
La scuola si trova in Borgo, in Vicolo S.Antonino n. 4, nei locali predisposti dalla parrocchia: una preziosa collaborazione con questa realtà della diocesi che ringraziamo e con cui da anni condividiamo la missione educativa. La sede comprende un grande giardino ricreativo recentemente rinnovato , un salone, 2 sezioni e 1 dormitorio/ spazio atelier, il refettorio, e la sezione nido. Questi ambienti rappresentano un valore educativo
Cosa significa essere una scuola per un territorio come il Borgo?
Significa innanzitutto sviluppare una progettualità educativa condivisa a servizio delle famiglie di questo quartiere e in sinergia con le realtà già presenti. Oltre al legame con la parrocchia, prima della pandemia avevamo avviato alcune attività in collaborazione con il rione Borgo Durbecco: la scuola di sbandieratori è musici è venuta a fare alcuni spettacoli durante la festa di fine anno. In ugual maniera abbiamo partecipato alla Festa di S. Lazzaro, un momento intenso di gioco e comunità con i nostri bimbi e tutta la popolazione del Borgo. Questo legame con il territorio è importante e vogliamo continuare ad alimentarlo.