Ai numeri non sono mai riuscita a dare un significato e devo dire che la matematica non piace molto non solo a me, ma anche a molti altri miei compagni di classe. Penso, però, che questo progetto abbia cambiato un po’ la nostra visione di quei numeri infiniti, a cui finalmente siamo riusciti a dare uno scopo, un significato. Ad ogni modo, quando la nostra professoressa di matematica ci ha raccontato del progetto, devo ammettere che noi non sapevamo molto su cosa fosse l’ISTAT o cosa un censimento.
Tuttavia in poco tempo, grazie alle lezioni della nostra insegnante, abbiamo scoperto che l’ISTAT non è altro che un istituto che provvede alla raccolta, all’elaborazione e alla diffusione di tutti i dati statistici utili per le attività del governo, del parlamento e di tutti gli enti e organismi pubblici. Mentre il censimento è una fonte preziosa di dati che permette di avere a disposizione un patrimonio informativo molto ricco e di grande utilità. In seguito la nostra professoressa ci ha spiegato che tutto ciò che avevamo appreso nelle ultime lezioni ci sarebbe servito per preparare un progetto: “Il Censimento Permanente Sui Banchi Di Scuola”.
Questo progetto consisteva in due prove: le Censigare e la realizzazione di un’infografica che raccontasse il nostro territorio utilizzando dei dati statistici.
La prova delle Censigare consisteva nel rispondere a delle domande a risposta multipla sul censimento, sull’ISTAT, su dati statistici e sulla statistica in generale. Questa prova ha dimostrato che uniti siamo più forti e ci ha permesso di arrivare quarti su 87 scuole, rendendoci particolarmente fieri di noi stessi! La seconda prova, come già detto, consisteva nella creazione di un’infografica. (scaricabile qui)
La nostra classe è composta da trentuno compagni e compagne, quindi ci siamo divisi in vari gruppi in cui ognuno ha creato una parte dell’infografica. Questa, secondo me, è stata la parte più divertente perché abbiamo avuto l’opportunità di conoscere il sito dell’ISTAT e approfondire un aspetto della nostra città. Abbiamo scoperto quanti uomini e quante donne vivono a Faenza, la condizione professionale o l’età media osservando il luogo in cui viviamo da un’altra angolazione.
Il nostro lavoro ha ottenuto l’ottava posizione su 20 classificati arricchendoci di soddisfazione personale.
Questo percorso mi è piaciuto molto perché ci ha dato la possibilità di lavorare tutti insieme come classe e soprattutto ci ha fatto scoprire dati e curiosità molto interessanti sul mio territorio riscoprendo un legame ancora più forte.
Asia Bertaccini